venerdì 20 giugno 2008

Do you wanna be the pillow where I lay my head?



(cliccate qui per ascoltare il brano)


Do you wanna be an angel
Do you wanna be a star
Do you wanna play some magic
On my guitar
Do you wanna be a poet
Do you wanna be my string
You could be anything

Do you wanna be the lover of another undercover
You could even be the man on the moon

Do you wanna be the player
Do you wanna be the string
Let me tell you something
It just don’t mean a thing

You see it really doesn’t matter
When you’re buried in disguise
By the dark glass on your eyes
Though your flesh has crystallized
Still...you turn me on

Do you wanna be the pillow
Where I lay my head
Do you wanna be the feathers
Lying on my bed
Do you wanna be the cover
Of a magazine
Create a scene

Every day a little sadder
A little madder
Someone get me a ladder

Do you wanna be the singer
Do you wanna be the song
Let me tell you something
You just couldn’t be more wrong

You see I really have to tell you
That it all gets so intense
From my experience
It just doesn’t seem to make sense
Still...you turn me on

Vi continuo a propinare della musica, che fa sempre bene.
Ieri, gironzolando su You Tube, mi sono imbattuta, dopo molti anni, negli Emerson Lake & Palmer (quei tre bei giovanottoni della foto sopra). Sono stati, per un certo periodo della mia adolescenza, il mio gruppo preferito ed hanno trascinato con sé molti miei sospiri ed emozioni di allora.
Questo era uno di quei pezzi che mi faceva sentire come se avessi un coltello piantato nel cuore. Mi fa questo effetto ancora oggi.

martedì 10 giugno 2008

Del mondo

E' stato un tempo il mondo giovane e forte,
odorante di sangue fertile,
rigoglioso di lotte, moltitudini,
splendeva pretendeva molto...
Famiglie donne incinte, sfregamenti,
facce gambe pance braccia...
Dimora della carne, riserva di calore,
sapore e familiare odore...
E' cavità di donna che crea il mondo,
veglia sul tempo lo protegge...
Contiene membro d'uomo che s'alza e spinge,
insoddisfatto poi distrugge...
Il nostro mondo è adesso debole e vecchio,
puzza il sangue versato è infetto...
E' stato un tempo il mondo giovane e forte,
odorante di sangue fertile...
Dimora della carne, riserva di calore,
sapore e familiare odore...
Il nostro mondo è adesso debole e vecchio,
puzza il sangue versato è infetto...
Povertà magnanima, mala ventura,
concedi compassione ai figli tuoi...
Glorifichi la vita, e gloria sia,
glorifichi la vita e gloria è...
E' stato un tempo il mondo giovane e forte,
odorante di sangue fertile...
Famiglie donne incinte, sfregamenti,
facce gambe pance braccia...

Riparto. Riparto dai CSI, Del mondo, perché è un brano che in questo periodo per me ha un senso. E con questo indirettamente rispondo a Eugenio e alle sue considerazioni sui due sessi. A Eugenio che mi dice che “ non è che i maschi sono maschilisti, è solo che il loro orizzonte, anzichè a semicerchio come per le donne, è a triangolo. Vedono solo quella figura geometrica e per millenni vi si sono fatti guidare per costruirci intorno la società e i suoi metodi e funzionamenti”. Io però direi più che “costruire”, distruggere.

A volte ho la negativa percezione che gli uomini tendano alla distruzione di trame (non intese come "macchinazioni", bensì - ricami) che noi pazientemente cerchiamo di costruire. Fili che tendiamo per raggiungerli in un dialogo impossibile. Così noi appariamo sempre così contorte, loro sempre maledettamente semplici, concentrati in quella spinta verso la quale anelano, proiettati verso il triangolo.

Le nostre differenze fisiche sono le nostre differenze mentali?

La donna che conserva/preserva (e veglia sul tempo).
L’uomo che spinge e che distrugge.

Sanguino un po’ ogni tanto, ma va bene così.