Oggi è una giornata strana, iniziata con il sole e un cielo limpidissimo e a metà giornata sfociata in un violento temporale.
Questo mutare del tempo rimescola i sentimenti, li attorciglia e li avviluppa.
Come questa petenera di José Menese tratta dal bellissimo film “Flamenco” di Carlos Saura.
La petenera è uno dei palos del flamenco, cioè una delle varietà tradizionali del canto flamenco e che possono essere classificati secondo vari criteri: secondo il suo compas (la metrica musicale), la sua "jondura" (intraducibile, una specie di anima del flamenco), il carattere serio o di festa, la sua origine geografica.
La petenera si basa su una strofa di quattro versi ottosillabi che si convertono in sei o più per la ripetizione di alcuni versi e con l’aggiunta di un verso che si ripete (“Madre de mi corazón”).
I testi della petenera sono tristi e malinconici, trattano di storie sentimentali tormentate e difficili, e vengono interpretati in modo lento e coinvolgente, nonostante esistano versioni antiche con ritmi più rapidi e temi meno cupi.
Il testo di questa petenera recita così:
Sentenciado estoy a muerte
si me ven hablar contigo
ya pueden los matadores
¡madre de mi corazón!
ya pueden los matadores
a prevenir los cuchillos
Sentenciado estoy a muerte
si me ven hablar contigo
Nel frattempo ha smesso di piovere, forse la petenera esorcizza il maltempo e le tempeste.
lunedì 19 aprile 2010
Peteneras
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2 commenti:
tosto il flamenco, almeno per me. mai bazzicato, mai ascoltato. ma se fa finire le piogge, allora...
un pò più complicato della pizzica, si...
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